Il Museo Archeologico Nazionale di Verona, è allestito all’interno del complesso architettonico adibito, quasi due secoli fa, a caserma e tribunale durante l’occupazione austriaca di Verona. L’ex caserma asburgica San Tomaso, il cui nome è da ricondurre alla attigua ed  importante chiesa dedicata a San Tomaso Becket, fu edificata dall’amministrazione austriaca a seguito della necessità, dopo gli avvenimenti politici successivi alle numerose sollevazioni carbonare del 1821, di processare e detenere diverse persone. Il complesso architettonico, sicuramente una delle testimonianze di architettura civile austriaca meglio conservata, è articolato su tre corpi di fabbrica, ognuno dei quali composto di tre piani ed un sottotetto che si affacciano su di un cortile interno. In questi spazi sono ospitate le ricchissime testimonianze provenienti dalle ricerche archeologiche effettuate nella città e nel territorio veronese, articolate in un arco temporale che va dalla preistoria alla protostoria, alla fase celtica, alla romanizzazione, fino all’età imperiale. Il percorso espositivo della sezione Preistoria e Protostoria, anche grazie a ricostruzioni fisiche e virtuali, video e altri mezzi di comunicazione multimediale, narra le principali vicende storiche del veronese, comprese tra 200.000 anni fa e il 100 a.C. In generale il percorso espositivo si articola in una serie di sottosezioni dedicate alle principali epoche della preistoria-protostoria del territorio veronese, dal Paleolitico (rappresentato dalla famosa pietra dipinta, nota come lo "Sciamano", proveniente dalla Grotta di Fumane), passando attraverso il Neolitico e l'età del Rame, fino all’età del Bronzo, con l'esposizione dei materiali provenienti dai siti palafitticoli UNESCO del territorio veronese, e l'età del Ferro. La sezione dedicata all'età romana, che occuperà il piano secondo del museo, è in fase di completamento.